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Villaggio per anziani

Mezzolombardo (TN)

1984

collaboratori:

arch. Annalisa De Concini

OBIETTIVI

 

Gli scopi da raggiungere con il villaggio soggiorno per anziani erano pertanto riconducibili a:

  • offrire una condizione di vita che permetta all'ospite una sufficiente se non totale autonomia di vita, garantendo tutti i servizi di cui ha bisogno;

  • garantire agli anziani autosufficienti una vita tranquilla e di riposo e la disponibilità di servizi comunitari;

  • dare al cronico l'assistenza infermieristica e l'assistenza alla persona e cioè un servizio non specificatamente ospedaliero ma adeguato allo stato di totale dipendenza in cui egli si trova e cui raramente una famiglia può provvedere; 

  • costituire mediante il complesso di servizi del 'circolo per anziani" il polmone della struttura e il mezzo di collegamento con la comunità locale.

  

E' partendo da queste ipotesi di lavoro che la soluzione da ricercare doveva tendere a superare la concezione tradizionale della casa di riposo o quella della casa albergo. La distribuzione e 1'organizzazione interna doveva essere basata sull'idea di una struttura polivalente in cui prevedere tutti quei servizi che corrispondono alle condizioni in cui può venirsi a trovare una persona anziana. Dal miniappartamento che si può condurre in maniera indipendente, alla vita di tipo comunitario dove non è più richiesto il lavoro di gestione autonoma, al settore sufficiente per ospitare gli anziani cronici, al 'circolo per anziani" inteso come centro sociale, ricreativo, culturale.

IL PROGETTO : CRITERI  INF0RMATORI

  

I criteri fondamentali adottati per progettare una struttura mista così individuata sono stati:

  • l'articolazione dell'organismo architettonico in corpi distinti e loro stretto collegamento;

  • la rottura del volume costruito ma non la sua frantumazione;

  • la centralità imperniata sul complesso di servizi costituenti il "circolo per gli anziani"; 

  • la distinzione tipologica fra zone alloggi e zone servizio; 

  • l'adozione di una architettura con altezze ridotte in materiali e sistemi tradizionali.

  

Una scelta di questo tipo, rispetto a quella di un blocco più compatto oppure di una maggiore frantumazione organica, ci sembra difendibile per le seguenti ragioni:

  • permette il raggiungimento di un'omogeneità planovolumetrica con l'ambiente costruito circostante (vedi planimetria in scala 1:1440) pur conseguendo 1'effetto villaggio;

  • offre una grande indipendenza delle parti pur tenendole in stretta connessione fra loro;da la possibilità di una eventuale edificazione in lotti successivi; 

  • suddivide l'area esterna alla struttura in spazi protetti e differenziati di maggior utilizzazione per gli anziani rispetto ad anonime grandi aree aperte.

L'ORGANISMO EDILIZIO E IL SUO FUNZIONAMENTO

 

L'organismo architettonico si articola in quattro corpi distinti ma strettamente collegati funzionalmente fra loro, in maniera da ridurre il più possibile i percorsi.

La zona ingresso principale-soggiorno, situata in posizione baricentrica rispetto all'area, è idealmente il fulcro dell'intero complesso. Su di essa si incernierano le due ali, le cui parti a piano terra in prossimità dell'ingresso principale sono destinate alle attività di vicinato, culturali e di svago. Gli spazi del "circolo per gli anziani" sono stati sistemati e dimensionati in modo che possono restare aperti al quartiere, al territorio: i locali sono adatti agli incontri, ai dibattiti, agli spettacoli e all'utilizzazione di vari servizi sociali (biblioteca,  mensa). Il ristorante dotato di self service, articolato in spazi differenziati e separabili, prevede una capacità di 80+88 posti con dotazione di tavolini per quattro persone. La sala civica è  divisa dai locali televisione-musica da una parete scorrevole in modo che sia facile la sua estensione per poter essere utilizzata anche come sala polifunzionale per tutti gli ospiti (spettacoli ecc.).

I locali da lavoro e la sala giochi vari sono ubicati all'estremità dell'ala a sud-ovest e sono collegati con 1'esterno mediante un accesso diretto alle aree libere circostanti la struttura, le quali sono previste attrezzate per consentirne 1'utilizzazione per il tempo libero degli ospiti e degli esterni (campi bocce, ecc.).

Sempre nell'ala sud-ovest, verso il cortile interno, situata, in posizione facilmente accessibile dall'ingresso,a zona amministrazione.

La zona ambulatoriale, con adiacente la sezione isolamento, è stata sistemata nell'ala  nord-est ed è separata  da un ampio corridoio dai locali cucina generale, lavanderia-stireria-deposito, spogliatoi per il personale di servizio e magazzino generale.

Alla cappella, con il suo volume a doppia altezza, si può accedere anche a livello di primo piano. La palestra è stata dimensionata per poter contenere 1'attrezzatura minima necessaria per le operazioni di recupero motorio.

I  percorsi verticali di collegamento con il primo piano sono assicurati da sei vani scale e da quattro ascensori di cui due, in prossimità dell'ingresso principale, sono montalettighe.

 I 60 posti letto richiesti dal bando di concorso sono situati al primo piano dell'intero complesso e al piano terra dei due corpi a pianta quadrata.

La loro suddivisione in reparti è rigida solo per la zona destinata ai lungodegenti che  è stata prevista nell'ala sud-ovest ed è dotata di un servizio infermieristico-assistenziale superiore ai restanti gruppi di stanze. Il numero di letti proposto è di 17 (è un dato ormai acquisito  in tutta Europa  che  le persone  croniche  costituiscono l'1,8  o il 2 per mille della popolazione globaledi un territorio).

Per i paganti in proprio (15 posti letto) si propone la loro sistemazione nella "casa" a sud-ovest mentre gli assistiti (28 posti letto) sono alloggiati al primo piano dell'ala nord-est e nella casa a nord-est.

In ogni reparto sono state previste la stanza per il personale    di guardia, un locale pranzo-soggiorno e la stanza per le pulizie come richiesto dal bando di concorso, oltre naturalmente i servizi igienici sufficienti per le varie zone.

Inoltre si è pensato necessario dotare il primo piano di due cucine attrezzate con diversi lavelli e piastre  scaldanti per offrire agli ospiti la possibilità di prepararsi la colazione o il caffè.

Il primo piano è collegato con la cucina generale mediante un montacarrelli e con la zona lavanderia  tramite un canale a caduta per la biancheria sporca.

Il progetto, per quanto riguarda la suddivisione dei posti letto in reparti con riguardo al sesso e al trattamento assistenziale differenziato, rispetta le richieste del bando, però la sua flessibilità interna è tale da permettere ripartizioni diverse delle stanze in gruppi, a seconda delle esigenze e delle richieste del momento.

LA CELLULA E SUE CARATTERISTICHE

 

In conformità alle considerazioni riportate nella premessa si è ritenuto che i servizi da offrire agli ospiti debbano andare dal tipo di carattere assistenziale a quelli

di tipo alberghiero.

Si è allora tenuto conto di queste valenze nella progettazione e nella caratterizzazione delle camere, che si pongono come uno dei punti nodali dell'intera realizzazione.

Delle cellule tipo sono state proposte alcune varianti che potrebbero al limite essere tutte realizzabili per dar vita ad un insieme estremamente differenziato.

Si suggerisce il collocamento degli alloggi, dotati di zona cucinino, nei due fabbricati a pianta quadrata per il carattere di maggior indipendenza che essi rivestono nell'ambito di tutto l'organismo.

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