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COSTRUIRE n. 134  - 1994

La città di Trento, l'antica romana Tridentum, che ospitò il celebre Concilio ecumenico (1545-1563) e disciplinò l'opera della Controriforma e nella quale sorge il più famoso dei castelli trentini, il castello del Buon Consiglio — costruito nel tredicesimo secolo come residenza dei principi vescovi, più volte ampliato, formato dal gotico Castelvecchio e dal Magno Palazzo in stile rinascimentale - è diventata meta di turismo non solo per il suo interesse storico, ma soprattutto per la sua immediata vicinanza alle Dolomiti, che vede la strada del Brennero come passaggio obbligatorio per l'accesso alle montagne. E proprio nelle vicinanze della statale che collega Trento a Bolzano, nella periferia nord della città, si trova l'area utilizzata per la costruzione di una concessionaria d'auto: un fabbricato a un unico piano oltre al piano interrato, destinato a magazzini, autorimessa per veicoli usati e lavaggio vetture.

Sia a livello funzionale che come impianto morfologico, le parti del manufatto sono unite in una sequenza che esclude ogni simmetria, anzi viene sottolineata nell'uso degli elementi di architettura e nei materiali l'articolazione planimetrica e la ricchezza strutturale. Il corpo si configura in sostanza come un rettangolo di circa 53x34 metri, con un parcheggio per 60 autoveicoli sulla copertura, accessibile da una rampa trasversale parzialmente coperta. A livello del terreno trovano posto, oltre alla sala esposizione, gli uffici amministrativi e vendita e il magazzino pezzi di ricambio; nella parte retrostante, a ridosso della collina, sono invece ubicate la carrozzeria e l'autofficina. Allora si confrontano e si uniscono lo spazio circolare, con struttura di vetro e alluminio, di aspetto tecnologico e sporgente rispetto alla proiezione della copertura, al fronte a trilite dei magazzini, il colore tenue della muratura intonacata al blu dei serramenti, ai pannelli prefabbricati in cemento precompresso color grigio graffiato. La struttura portante é realizzata in cemento armato, con solai in tegoli prefabbricati che "contengono" le espressioni planivolumetriche e la costruzione dei dettagli, come la cupola della rampa realizzata in profilati di alluminio blu. Orizzontalità e trasgressione sembrano essere il tema di progetto: lo si capisce dalle fughe ricavate tra i pannelli di rivestimento, lo si constata nel volume arcuato dell'ufficio pratiche automobilistiche, sul prospetto sud-ovest, lo si coglie nella diversificazione delle aperture. Le grandi finestre delle parti più operative (officine) si collocano accanto a quelle alte e strette (2,10x0,30) dell'ufficio, per diventare elementi quasi quadrati o analoghi al quadrato nella carrozzeria e nelle sale riunioni (1,20x1,20; 1,30x1,00). Le grandi colonne che contengono lo spazio dell'autosalone rispecchiano lo sforzo di liberta: infatti sono realizzate proprio rispetto a questo e non sottostando alle regole della usuale scansione costruttiva. Qualsiasi elemento costruttivo, tuttavia, rischia di vedere stemperato il suo ruolo e il suo rango all'interno di un edificio commerciale, se non si afferma la cultura del progetto unitario sia per i manufatti edilizi che per le insegne. Non è questo un caso clamoroso che può essere assimilato ai grandi contenitori commerciali (ma quella é architettura?): ci sembra però giunto il momento di riprendere quelle riflessioni degli architetti razionalisti di Das Neue Frankfurt sull'esigenza, a maggior ragione riconosciuta in un Paese sempre più commerciale e sempre meno produttivo, di costruire tenendo conto dell'utilizzatore finale, in modo che anche le insegne o gli ornamenti stilistici non risultino aggiunte banali, ma si integrino al progetto di architettura. E' questo (la progettazione di un edificio che risponda anche alle esigenze pubblicitarie), forse, un tema che potrebbe essere affrontato con qualche interesse nelle scuole di architettura e ingegneria: come quello dei colori, che nell'edificio trentino si esprimono con forti contrasti e che potrebbero a pieno titolo fare parte degli elementi pubblicitari dell'edificio.

Claudio Frollo

Alluminio, vetro e  pannelli in cemento rivestono un contenitore commerciale che alterna elementi curvi a superfici piane, corpi sporgenti a ripari fatti da pensiline e da aree di risulta

TRASGRESSIONE ASIMMETRICA

TUTTI I NOMI

Committente: Società Auto In  S.r.l. - Trento

 

Progetto, calcoli strutturali e direzione lavori:

Ingegner architetto Mario Basso

 

Superficie lotto: mg 2.925

 

Superficie coperta: mg 1.700

 

Superficie di calpestio: mq 3.350

(esclusa la superficie del parcheggio in copertura)

 

Volume fuori terra: mc 7.115

 

Volume interrato: mc 5.775

 

Volume totale: mc 12.890

 

Tempo di realizzazione: 18 mesi

 

Strutture prefabbricate: S.I.P.E.  S.p.a. - Vicenza

 

Opere edili: Zorzi Costruzioni - Trento

 

Impianti elettrici: Mascotto - Levico (Trento)

 

Imp. riscaldamento e condizionamento:

F.lli Dalcolmo - Pergine (Trento)

 

Serramenti esterni: Sovilla serramenti - Trento

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