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COSTRUIRE IL TRENTINO     2001-2008

RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO AD USO UFFICI E SISTEMAZIONE PIAZZALE INTERNO - TRENTO

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PREMIO DI ARCHITETTURA

COSTRUIRE IL TRENTINO  2001-2008

 

Organizzare un premio di architettura sulla base delle autocandidature dei progettisti poteva apparire una scelta pericolosa per la possibile eccessiva disparità nella qualità delle opere presentate. Un ulteriore elemento di disomogeneità poteva essere riscontrato nella possibilità di presentare progetti realizzati nell'arco degli ultimi otto anni. Invece le 136 opere frutto di questo “autoscatto” dei professionisti, che partecipano e sono il premio “Costruire il Trentino”, mostrano una buona capacità di autocontrollo del costruire e, piace sottolineare, come tra quanto presentato nulla sia violentemente contrastante al paesaggio.

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Il territorio trentino é ancora leggibile, a differenza di altre aree d'Italia, nella distinzione tra i nuclei urbani, pur rappresentati dai diffusi centri abitati, e l'ambiente agricolo che generalmente attornia i singoli paesi con le geometrie precise delle colture, vitigni e meleti, mantenendo una piacevole armonia.

Le opere sono realizzate in situazioni geografiche ed ambientali non ovvie e quindi ogni progetto deve risolvere situazioni critiche sotto il profilo della morfologia del territorio, della relazione con il paesaggio, delle difficoltà climatiche in termini di sollecitazioni, di protezione e risparmio energetico. Si é constatato che queste condizioni critiche sono state affrontate con eleganza con adozioni di buone concezioni tecnico-strutturali, a conferma dell'acquisita capacità pratica costruttiva dell'imprenditoria locale.

La valutazione evidenzia che il rapporto dei progettisti con la committenza pubblica funziona ed è capace di buoni risultati mostrando opere realizzate con padronanza e libertà. Con la committenza privata il rapporto é più fluido essenzialmente negli interventi di piccola dimensione. Dal premio traspare in modo preoccupante la non menzione di progetti di edifici residenziali plurifamiliari sia di committenza privata che pubblica, nonostante sia il settore che più edifica, e ciò può essere letto come il settore subisca forti condizionamenti.

Accanto alla qualità diffusa mostrata in gran parte delle opere presentate spiccano interventi che con semplice pragmatismo rispondono efficacemente alle esigenze funzionali poste:

  • sono edifici fortemente legati al contesto da cui deriva forma, collocazione e materiali con sistemi costruttivi semplici ed efficaci con soluzioni razionali dei percorsi e delle partiture che definiscono spazi che dialogano con la luce e con l'esterno.

  • Sono interventi di recupero che scartano il ripristino originario a vantaggio di una lettura stratigrafica della storia dell'edificio volta al recupero della memoria.

  • Sono interventi nell'ambiente improntati a schemi strutturali semplici e chiari nelle soluzioni formali che permette loro di dialogare con gli elementi naturali senza sovrapporvisi, anzi valorizzando al massimo le valenze ambientali del luogo.

La selezione delle opere premiate e di quelle selezionate non ha voluto stilare una graduatoria di merito, ma é un riconoscimento alla qualità espressa nei diversi settori del costruire, mentre le opere segnalate vogliono dare un riconoscimento a ciò che è degno di attenta considerazione.

 

LA GIURIA :

Francesco Dal Co

Mauro Galantino

Manuel Aires Mateus

Giuseppe Nannerini

Duccio Canestrini

I lavori presentati evidenziano una cultura diffusa dei professionisti e mostrano un atteggiamento di attenzione e di capacità di autocritica e autocontrollo.

Ne deriva una qualità media del costruito che mantiene piacevole il paesaggio urbano nella continuità dell'esistente con il nuovo.

Molti sono gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, sia di quello storico sia di quello degli anni settanta, segno di una radicata consapevolezza politico economica, anche nella committenza, del valore della conservazione e della rilettura nella continuità identitaria.

I riferimenti a linguaggi internazionali, espressi in diverse architetture realizzate, viene fatto con la condivisione di mezzi ed espressioni non come elogio del conformismo alla moda, ma come adesione ad alcuni stili del contemporaneo i quali vengono generalmente sottoposti ad una riletture in dialogo con l'esistente sia naturale che costruito, con risultati sostanzialmente positivi nella accezione che “essere egocentrici é utile, essere esibizionisti no”.

 Alla luce di quanto mostrato rileviamo un clima culturale improntato ad un sano realismo.

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