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VICENZA

Il riassetto di piazza Matteotti

MARIO BASSO

Annalisa De Concini

TRENTO

 

Come si doveva progettare in un luogo ove si sovrappongono tracce di storia da duemila anni, e così carico di conflittualità ? L'unica possibilità consisteva nell 'assumere come tema la storia e la contradditorietà del luogo ed esprimerle nel progetto. Così l’intervento si confronta con il contesto urbano, scomponendosi in due diversi temi: un isolato a piazze interne riprende e consolida la morfologia urbana del nucleo storico della città; un volume in linea, sovrastante Viale Giuriolo, denuncia ed enfatizza architettonicamente l'perazione di rettifica dei fiumi e va a riempire un vuoto stradale anonimo, generando una nuova relazione spaziale e funzionale fra l'agglomerato urbano duecentesco e la città “espansa’. Si é intervenuti dunque sull’area dell’ex Macello per ricostruire un ambiente urbano corrispondente alla immagine storica della città medievale: l'area é stata concepita come un isolato con spazi interni pubblici e cortili privati, ritagliati dai volumi esistenti e da quelli di progetto. L'edificio della Galleria d’Arte moderna delimita con la sua testata l'invaso di Piazza Matteotti. Con la demolizione dei Bagni pubblici e della stazione autocorriere viene ristabilito l’affaccio sul fiume. L'isolato diviene una sequenza continua di luoghi: lo spazio verso Piazza Matteotti destinato ad esposizioni di sculture all’aperto, la piazzetta della Galleria d’ Arte con la zona archeologica dell'ex Palazzo Piovene, la piazza di arrivo e scambio del traffico veicolare. Questa piazza é delimitata a Sud dalla nuova “porta” urbana e ad Ovest dal portale a tre luci che la collega a Contrà delle Barche.

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